Testo e fotografia Vincenzo Battista. (www.vincenzobattista.it).
Deposto, come un Cristo Morto (molto vicino al Compianto di Niccolò
dell’Arca), ma è San Bernardino da Siena, teologo e francescano, con
l’abbondante saio che lo avvolge sulle spalle e busto. Scultura che rilascia un certo naturalismo nella pacatezza dell’impianto plastico non tanto di
sofferenza e rassegnazione, ma di accettazione in una “missione”
svolta, appunto, dalla predicazione di San Bernardino, le cui spoglie sono
conservate nel mausoleo della Basilica a lui dedicata dentro le mura a L’Aquila, particolare questo non secondario, che apre altri scenari… La scultura così ideata ne avvicina, in ipotesi, le sembianze umane, con le foglie d’oro della doratura a corollario della sacralità del personaggio – siamo all’incirca nella metà del Rinascimento -, l’autore dell’opera è Antonio Federighi (1439 – 1490, avrà mai incontrato il santo?), senese, scultore e architetto. Un omaggio inconsueto il suo per queste modalità, poiché la doratura era stata lasciata nel Trecento nella sua ampia applicazione, e nel Rinascimento riprende a favore della foglia d’oro “a guazzo” e a “missione”, tecniche diversificate di arricchimento delle opere. E’ per questo aspetto, soprattutto, che si motiva così la scultura attribuita a San Bernardino da Siena, la doratura di legno stuccato policromo (della scultura non abbiamo la datazione certa), nella postura raffinata e composta delle mani giunte, la testa appena reclinata su un fianco, il cuscino posto su un lato quasi a voler trasmettere che la vita peregrinante del suo tempo ( Massa Marittima, Grosseto, 8 settembre 1380 – L’Aquila, 20 maggio 1444), nei suoi viaggi San Bernardino, spesso caratterizzati da dure prove, poiché implicavano rigidi e faticosi spostamenti per diffondere la fede, doveva affrontare pericoli e ostilità di ogni genere. E se poi ne servisse una ulteriore prova, basti osservare gli zoccoli scolpiti nei piedi nudi di San Bernardino, alti e robusti per provare a non affondare
nel fango e nella neve dei camminamenti, nello spirito di un tempo
storicizzato, che spesso va oltre la ragione, lo spirito francescano della sua
epoca…
La scultura è conservata presso il Museo civico archeologico
di Bologna.
























