La trebbia e il lavoro in montagna.

Testo e fotografia Vincenzo Battista.

Il racconto della tradizione orale. “La trebbia è stata acquistata intorno al 1977 (costruita in legno e ferro) da una azienda di Paganica (AQ), e con una la barra davanti autolivellante si può anche mietere meccanicamente nei campi. La trebbia entrava nelle aree di montagna, le zone alte di Paganica, piccole particelle dei contadini avute anche in affitto dai grandi proprietari terrieri. Lenticchie, segale, farro e soprattutto granturco i prodotti invece che si dovevano raccogliere a mano, senza poter utilizzare la macchina agricola. La trebbia si attivava a fine giugno per raccogliere l’orzo seminato in autunno e per un’altra varietà seminata a marzo, mentre il grano si trebbiava a luglio. Nelle contrade in quota di Paganica, denominate Cornella, Colorimane, Casanova, Collalto, Maria, la Cretara, Settevasche, Costa si seminavano cicerchie, lenticchie, ceci e la trebbia quindi veniva trasportata per rispondere alle esigenze dei contadini che avevano coltivato così in altura. Questa attività agricola è durata fino agli anni ‘80. Poi quei terreni sono stati abbandonati. La trebbia finiva il suo lavoro annuale a metà ottobre con la raccolta del granturco”.