L’Aquila, la tutela del bene comune. Dialoghi, idee e riflessioni sul patrimonio storico con le classi 5 F e 5 A – Scienze Umane del Liceo “D. Cotugno”. Il MuNDA, museo della città.

Testo di Vincenzo Battista.


L’arte e la Costituzione, i Beni culturali e il paesaggio: mantenere l’integrità, l’identità e l’efficienza. La performance degli studenti presso le 99 Cannelle – L’Aquila.

La quota altimetrica più bassa della citta dell’Aquila, le 99 Cannelle dentro le mura dove ci troviamo, che metaforicamente attraverso le sue acque, proviamo a pensare così, riuniscono e raccolgono gli umori, le aspettative, le idee di quanto monumento nazionale in una “lezione sul campo” organizzata con gli studenti del “D. Cotugno” (classi 5 F e 5 A – Scienze Umane del liceo). Ne parleremo dopo, ma prima, la visita al MuNDA per osservare quel prezioso manufatto in legno di pioppo “La Madonna Lactans”, scultura lignea policroma, proveniente dalla chiesa di San Giovanni, Villa di San Demetrio né Vestini (AQ). Ambito marchigiano – abruzzese, Madonna del latte, terzo quarto del XIV secolo. In prestito al MuNDA fino al 29 settembre 2019, quando tornerà al Museo Nazionale di Palazzo Venezia a Roma. I beni culturali come eredità, quindi, unico principio guida da tenere sempre presente di fronte ad ogni operazione visiva quando ci poniamo davanti all’opera d’arte per migliorare le condizioni di conoscenza e fruizione collettiva. Immaginiamo che le stesse opere ci “interpellino”, pongano un interrogativo: come sono potute giungere davanti a noi, che cosa è accaduto nel corso dei secoli, perché sono lì.

Mantenerne quindi l’efficienza, l’identità, l’integrità dei beni culturali, e soprattutto la memoria, è l’eredità che ci è giunta.
“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. E’ questo articolo 9 della Costituzione della Repubblica italiana (promulgata nel 1946), inserito nei primi 10 che ne costituiscono i principi fondamentali di conservazione dei beni culturali, a sancire il fondamento del patrimonio culturale italiano, storico artistico. La scuola è chiamata allo studio, certamente, e perché no, anche alla prevenzione, manutenzione e infine al restauro su un bene culturale per segnalare e recuperare l’integrità materiale (molti anni fa con gli studenti del 4 b del liceo scientifico di Carsoli, in una “lezione sul campo” di storia dell’arte segnalammo, e fu salvata con un restauro a cura delle Soprintendenza BAAS, la scultura dell’evangelista Giovanni destinata a staccarsi, frantumarsi e perdersi per sempre, infissa questa nel pulpito in pietra della chiesa di Santa Maria in Cellis dall’impianto monastico del XI sec.).

Ma adesso le 99 Cannelle, la performance dei ragazzi del “D. Cotugno” chiamati in una inedita “lezione sul campo”, attraverso frasi come codici, concetti di interesse comune, idee e scritti in definitiva su fogli che sono stati liberati dagli studenti in una semplice formula: tutelare + conservare+ fruire, quasi a voler porre un argine per poi rilanciare i principi costitutivi del bene comune, il “bene di tutti” molto, molto vicino a noi… La lezione di questi giorni, poi, alle Nazioni Unite, dei giovani, sulla tutela dell’ambiente, è un altro eloquente esempio.


Docenti accompagnatori: prof. Vincenzo Battista, docente di Storia dell’arte – prof.ssa Germana Ciuffetelli, docente di Diritto ed economia.

Le immagini.

Le fotografie realizzate dagli studenti in visita al MuNDA e presso la fontana delle 99 Cannelle.