Fotografia Vincenzo Battista.

La rete idrica bolognese fu sviluppata gradualmente tra il XII ed il XVI secolo, a partire dalle due opere fondamentali, ovvero le chiuse di San Ruffillo e di Casalecchio, rispettivamente sul torrente Savena e sul fiume Reno, inizialmente resi necessarie per aumentare il numero dei mulini da grano e per alimentare il fossato della seconda cerchia di mura della città ( Cerchia dei Mille).

Bologna sorge ai piedi di colline, e presenta un dislivello, entro l’antica cerchia muraria, da sud a nord verso la pianura, di circa 39 metri (76 m. s.l.m. a Porta D’Azeglio e 37 m. s.l.m. al Porto Navile): tale pendenza favorisce un rapido passaggio delle acque, adatto anche ad azionare le pale di mulini, che nel Medioevo sorgevano numerosi lungo i canali.

I canali principali, ancora oggi esistenti, seppure quasi completamente interrati nel loro percorso cittadino, sono visibili solo sulle carte topografiche.