Testo e fotografia Vincenzo Battista.

Le acque dal colore trifoglio lentamente mutarono la patina ferma e immobile della superficie, il colore iniziò a cambiare al chiarore della luna lentamente, ma molto lentamente. Si annunciava una notte particolare. Dalla profondità delle viscere della Media valle dell’Aterno, in un luogo della diversità viveva nella sua forma liquida la memoria del lago, l’impronta di tutte le cose che aveva incontrato. L’Acqua dell’eternità. Nella sua stessa sostanza disciolta e diluita migliaia e migliaia di voci di quelle acque avevano viaggiato scorrendo nei meandri e poi incontrato strane creature viventi nei labirinti della terra sommersa: le molecole avevano dialogato infine con loro. Ma adesso era giunto il momento, ancora pochi attimi, l’attesa volgeva al termine…