Testo e fotografia Vincenzo Battista.

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Il barocco leccese è un’eccellenza dell’architettura italiana. Si sviluppa tra la fine del XV secolo e la prima metà del XVIII secolo. Lecce ne acquisisce, come tutto il Salento, le forme, le decorazioni, la struttura compositiva architettonica negli edifici. Lo stile influenzato dagli spagnoli, in particolare dal plateresco spagnolo, si diffuse a metà del Seicento tanto che la città di Lecce fu avvolta da questo modello stilistico. Dopo la dominazione spagnola, che si affermò su quella aragonese, e con una forma lineare nuova, abbandonò quella classica appunto seicentesca introducendo stilemi di alta decorazione. La fioritura dell’arte barocca a Lecce avvenne intorno al 1571, con una vera e propria corrente artistica fino al settecento come si evince dai monumenti riconoscibili: palazzi e strutture religiose appunto a Lecce. La qualità della pietra locale impiegata nell’edificazioni monumentali, la pietra leccese, calcare tenero e compatto, lavorata dai mastri scalpellini, determina l’autenticità di una lavorazione e la dimensione autoctona di un unicum dei materiali nel panorama dell’architettura in Europa.