Lì sotto, il vulcano…

Testo e fotografia Vincenzo Battista.

La baia di Sorgeto, isola di Ischia, riparo dai venti del maestrale per la rotta delle imbarcazioni dei coloni greci della prima metà del VIII secolo, in definitiva il loro microcosmo, la colonizzazione della Magna Grecia. Ceramiche, decorazioni e plastiche figure umane raccontano approdi e naufragi. Stabone, storico greco esalta l’isola dalle risorse agrarie e lavorazione dell’oro.

Ma sotto nelle profondità dell’isola, un vulcano, attivo, che spinge su l’acqua che diviene infine termale… La baia di Sorgeto, mitica, tra spiritualità dell’arcadia greca e continutà storica giunta fino a noi. L’acqua calda che sgorga dalle cavita dell’insenature, a circa 90 gradi anche d’inverno, fonte bollente, raggiunge il mare e così mitiga via via la sua temperatura in vasche di pietra circolari poste davanti alla cavita naturale. Per i greci, quell’acqua miracolosa, dialogava con le divinità delle profondità.

L’acqua nel bacino termale naturale ha proprietà benefiche e curative: l’unico modo per bagnarsi come in alcune narrazioni di sacerdotesse dei templi, sotto il vulcano misterioso…