Il paesaggio rurale e la leggenda dei trulli.

Testo e fotografia Vincenzo Battista.

L’amore di due fratelli per la stessa donna. Così la storia leggendaria che ha la sua ambientazione nei trulli, costruzioni coniche in pietra a secco. Promessa al primogenito dai genitori in un contratto scritto a tavolino, lei, la giovane donna invece era innamorata nel fratello minore. Ma tutti vivevano dentro un trullo. La convivenza divenne intollerabile. A quel punto il fratello maggiore prese una decisione: i due dovevano andare via, dovevano lasciare il trullo. Il fratello maggiore avanzo il diritto di primogenitura sulla proprietà del trullo. Al fratello minore non restò che rivendicare il diritto su una parte della proprietà dello stesso trullo. Non restava che dividere il trullo a metà, con due ingressi distinti e distanti ma, il simbolo dei “trulli siamesi”, così chiamati, restò nella memoria collettiva di Alberobello: simbolo della vita prima, dei legami di sangue, della vicinanza e infine poi dei due usci che separano il trullo, l’edificio, l’unità per eccellenza della casa rurale che unisce e allontana…