Bologna. Alle origini della Pinacoteca Nazionale. Antonio Canova (1757 -1822).

Testo e fotografia Vincenzo Battista.

Il patrimonio artistico del museo di Bologna. Il contributo essenziale dello scultore che recupera, in Francia, dopo la caduta di Napoleone, le opere d’arte saccheggiate con atto d’imperio, per i musei francesi. I quadri prelevati nel 1796, a Bologna, furono restituiti alla città con l’intervento provvidenziale di Antonio Canova. La mostra vuole essere anche una sorta di dialogo tra le opere d’arte e i documenti in esposizioni che tracciano il lungo lavoro istruttorio terminato nel 1816, data che segnò, a Bologna, la grande mostra di arte antica finalizzata a mostrare al pubblico le opere ricollocate nei siti religiosi, civili della città inopinatamente sequestrati dalle truppe napoleoniche. Quattro le sezioni della mostra che testimoniano il rapporto tra Canova e la città di Bologna: dipinti, sculture, manoscritti, documenti di archivi e biblioteche ricostruiscono il percorso espositivo. Le opere esposte: Annibale Caracci, Perugino, Ludovico Caracci, Guercino, Parmigianino, Cavedone, e lo stesso Canova maestro del Neoclassicismo presente con alcune sculture, scritti e testimonianze autografe. Le operazioni diplomatiche di Canova contribuirono così al recupero in Francia, dove era stato accumulato il ricco patrimonio di opere d’arte, oggetti, incunaboli, manoscritti, accumulato dopo le spoliazioni napoleoniche.