Il castello dell’Aquila e il grano: la nostra storia.
La repressione spagnola, Carlo V e le genti aquilane.
Testo storico di Bernardino Cirillo, fotografia di Vincenzo Battista.
Annali della città dell’Aquila e storia del suo tempo , anno 1570.
“…Et mentre che gran parte dei i cittadini erano in questo occupati, fu in pericolo la città d’essere più volte saccheggiata, percioché il grano era caro né per molti giorni era comparsa nella città alcuna sorte di vettovaglia per la paura che s’haveva dei i soldati, et di qua nascevano sdegni de i soldati, perché giudicavano di non esser nel viver ben trattati, et furono più volte per ammutinarsi, se bem il principe era presente. I tumulti s’accrescevano ancora perché i tedeschi et spagnoli vennero più volte in contese, et thalhora gl’italiani, et si correva con l’arme, pe’l qual rumore se agghiacciavano i cuori agl’ihabitatori che aspettavano di essere ad ora ad hor saccheggiati. Si aggiongevano a questo i robbamenti de i soldati che non vi lasciavano chiavistelli et chiodi dove potevano por le mani, et quel ch’era peggio, che levavano dagli alloggiamenti dove essi habitavano grano, vino et altre vettovaglie…”.