Emilio Ciammetti, l’acqua delle “100 Cascate”. L’Aquila, Il Soccorso alpino della Guardia di Finanza.

Il video del “ritorno” alle Cento Cascate su Fb Vincenzo Battista. Il ricordo.

“La memoria è un diario che ciascuno di noi porta sempre con sé ”. ( Oscar Wilde).

Fotografia e testo Vincenzo Battista.

Molti e molti anni prima di questo video (brevi frammenti di riprese) alle “Cento Cascate”, siamo nelle ultime “uscite” con il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza dell’Aquila. Dei quattro elementi, metaforici : aria, fuoco e terra, manca l’acqua per chiudere il volume “ Gli Uomini e la Montagna” che racconta il Soccorso del S.A.G.F. in Abruzzo. Saliamo a Cesacastina (Te), direzione il sentiero delle “Cento Cascate” che percorriamo e oltre c’è monte Gozzano. Con noi i cani pastore Zil e Zago ( addestrati per ricerca da valanga e dispersi) con il loro istruttore, il vice brigadiere Emilio Ciammetti. Annusano, si agitano, si muovono frenetici, i cani vanno avanti dritti sul crinale d’acqua che scivola nel suo deflusso, in questo fine inverno, li perdiamo di vista, sono da qualche parte su quel declivio frontale davanti a noi che sembra non aver mai la cimata. Le grandi lastre di arenaria levigate dall’acqua della Valle – Cento Cascate, imponente per il suono incessante, fragoroso dell’acqua: per poter parlate tra noi ci dobbiamo avvicinare. Di Zil e Zago ancora nessuna traccia. Possiamo solo immaginarli liberi in quello spettacolo che un cartello all’inizio del paese così titola: “ Le Cento Cascate, puoi vedere il Paradiso!”. Ci riuniamo a bordo del corso d’acqua, guardiamo e siamo presi da tanta violenza del fiume, particolare con la sua pendenza, dalla corrente e dalle sponde che non è possibile adesso guadare, quando, quasi seduto, come se fosse su una tavole di surf, ad una velocità sostenuta, sbuca, sempre più in accelerazione, il cane Zil, ci passa davanti, si gira con la testa  verso di noi, quasi volesse chiederci qualcosa, prima di scivolare su una sorta di trampolino di un blocco di arenaria, alzarsi, saltarlo poi, e infine tuffarsi nel laghetto sottostante. Emilio Ciammetti nel suo frasario, parole che non conosceremo mai…, si stacca da noi, lascia tutto e tutti e il suo zaino, percorre in discesa quei quindici metri, entra nel bacino senza esitare, abbraccia il cane, insieme escono fradici d’acqua. E’ tutto a posto ci dirà dopo. Il cane sta bene. Emilio, ti piacerà!