Giacomo Leopardi e il suo colle dell’Infinito…La casa Leopardi, lo sguardo sulla piazza, i libri e le cose…
Testo e fotografia Vincenzo Battista.
Il Monte Tabor è il colle di Recanati, sulla pianura sottostante, conosciuto come “Il colle dell’Infinito, si erge su una distesa di campi e colline e sullo sfondo i monti Sibillini. L’abitato si affaccia verso sud. Divenuto un parco storico – letterario, percorrendo un sentiero, si arriva al “luogo – giardino”, un belvedere dove probabilmente Giacomo Leopardi compone la poesia “L’Infinito”. In questo itinerario su un tracciato pedonale, si parte dalla Casa Leopardi e dal Centro Studi Leopardiani e si osserva una la fitta vegetazione sul declivio. Il poeta compose la poesia a 21 anni, nel 1819.
L’INFINITO |
Sempre caro mi fu quest’ermo colle, E questa siepe, che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete Io nel pensier mi fingo; ove per poco Il cor non si spaura. E come il vento Odo stormir tra queste piante, io quello Infinito silenzio a questa voce Vo comparando: e mi sovvien l’eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva, e il suon di lei. Così tra questa Immensità s’annega il pensier mio: E il naufragar m’è dolce in questo mare. |