Testo e fotografia Vincenzo Battista.

Con la caduta del sistema feudale nel XII secolo, i liberi Comuni si affermarono a Gradara che passò sotto il controllo dei conti di Carpegna. La Rocca di Gradara con i guelfi Malatesta di Rimini venne conquistata e consolidata come fortezza difensiva. Con l’impiego delle bombarde e dei cannoni cessò la sua funzione e, alla fine del XV secolo, divenne residenza rinascimentale. Dagli Sforza ai Borgia e infine i Medici detentori e amministratori di Gradara. Le mura cingono l’area del colle con la Rocca di Gradara, così citata è definita nel paesaggio. Il perimetro murario è lungo 700 metri, con sedici torri e all’interno il borgo d’impianto rinascimentale. La cinta muraria con i camminamenti e i punti di osservazione, il ponte levatoio e la torre quadrata. All’interno il cortile con archi a tutto sesto. Il mastio è slanciato con i suoi 38 metri. La sala della tortura nel basamento della torre del “Grifo”. Dalle sale si accede alle mura del torrione e nel loggiato si evidenziano cenni stilistici rinascimentali.