Testo e fotografia Vincenzo Battista.

Provare a spiegare ai ragazzi del liceo “Cotugno” – L’ Aquila, ma forse è meglio dire far comprendere, nell’era dei social, poiché impattante per alcuni versi: “Il Carro romano degli Sposi” rinvenuto a Pompei (alcuni ragazzi sono andati a vederlo), che cambierà la nostra percezione sul mondo romano. Massimo Recalcati, lo psicoanalista, “nell’ora di lezione” disegna uno spazio ideale di condivisione e presenza in cui il docente abbia una voce tutta sua e ami “la vita storta”, vada oltre il “sapere nozionistico morto”, apra “nuovi mondi”. La scuola dischiude la memoria, forma la comunità, descrive la vita, lo stile e la passione con un certo tipo di docente, nelle lezioni indimenticabili. Trasformare gli oggetti della didattica attraverso le parole che narrano, acquista corpo, e trasforma gli studenti, vogliamo pensarla così. I ragazzi desiderano sapere, il transfert messo in moto da docente – alunni accende l’aspirazione, nell’empatia si determina il travaso… Pasolini diceva il luogo della somministrazione viva e incontaminata: è la scuola. Come trovare allora le parole adatte ai ragazzi del terzo anno del liceo nelle lezioni di storia dell’arte per raccontare il Carro, come filtrarle e renderle nel mondo in cui viviamo, storicizzate, sicuramente, considerata la datazione del reperto, ma senza scadere nei luoghi comuni e nella banalità. Forse trovare le parole in una “banca” originale di curiosità e passioni per la conoscenza in classe.