La prima ascensione sul Gran Sasso d’Italia.

Fotografia Vincenzo Battista.

Le immagini aeree, in sequenza, individuano il possibile itinerario seguito da Francesco De Marchi lungo la cresta W di Corno Grande.

 

La prima ascensione della vetta del Gran Sasso d’Italia fu effettuata da Francesco De Marchi il 19 Agosto 1573.

 

FRANCESCO DE MARCHI INGEGNERE MILITARE DA BOLOGNA, “IL CORNO MONTE CRONACA DELLA PRIMA ASCENSIONE SULLA VETTA DEL GRAN SASSO D’ITALIA” DAL VERSANTE AQUILANO.

 

Da Campo Imperatore per la Sella di Monte Aquila e la Sella del Brecciaio. La via Normale, la salita alla Cima Occidentale del Corno Grande lungo la cresta W.

 

“Hora descriverò … un Monte che è detto Corno , … Il detto Monte era trenta  du’anni che io desiderava di montarco sopra per levar le dispute dell’altezza di altri Monti. Così andassimo… ad un Castello nominato Sercio … cercammo chi ne  conducesse … e… trovai … Francesco Di Domenico (chacciatore di camoccie), il qual’era stato alla cima un’altra volta,..e malamente vi voleva più tornare. … e du’altri….li quali tutti … a preghi e premi vennero.

 

Così andammo a Cavallofino al detto Campo Priviti, e qui cominciassimo a considerare per dove noi potevamo andare alla cima …  la qual montata passa veramente trè miglia e un quarto d’altezza  …così missurai con uno strumento che io haveva con mè.

 

Qui non si vede strada ne sentiere ne scala, ma à giudicio bisogna andare, dimodoche … io arrivai… dove io non potteva andar piú innanzi . se non  havesse havute l’ali. Et così tornai in dietro…Et così cominciassimo à ramppicarne con mani e piedi sù per le pietre, le quali son fragilissime … di modo che passammo per  sino alla sommità del Monte..

 

Camminassimo un mezo miglio e ne fermammo a pigliare altra via perché per questa  non pottevamo più salire. E così  pigliammo  la strada su la man manca… bissogna stare attaccato alla pietra con le mani, massime quando si è appresso alla sommità… dove la pietra e fragilissima. Dico se l’huomo  cadesse che vi son molti luochi dove verrebbe ducento e più bracci per aria. Poi trovarebbe punte di sassi e d’ivi potteria cader’ altro tanto come fece un Frate l’anno 1572 che cascò et andò in pezzi.

 

Quand’ io fuoi sopra la sommità, mirando all’intorno pareva che io fussi in aria … Così pigliai un Corno e cominciai à sonare, dove si vedde uscire fuori delle vene… assai Uccelli,… Quali tutti… mostravano quasi meravigliarsi di sentir sonare alla cima di questo monte, il quale si stà alle volte trenta o quarant ‘anni che non vi monta Persona, dico alla cima, per il pericolo che vi è, e puoco guadagno…”. Francesco De Marchi.