La costruzione e la manifattura intorno allo spaventapasseri. Il simbolo dell’auspicio, del lavoro e della povertà.

San Demetrio né Vestini ( Aq ). Etnofotografia. Il silenzio dello spaventapasseri.

Testo e fotografia di Vincenzo Battista.

Il valore etnografico della cultura popolare intorno al suo simbolo del silenzio nei campi… I gesti, la sapiente lavorazione, le tecniche nell’allestimento del fantoccio, povero, delle famiglie contadine di San Demetrio né Vestini, ricostruite sullo sfondo storico del latifondo agrario e delle condizioni sociali della Conca aquilana. Testimone della tradizione contadina di un tempo, tra il bene e il male, lo spaventapasseri si anima nella narrazione sociale di una doppia natura: condivide il mondo agrario, protegge i campi custode delle aspettative magiche nel suo statuto costitutivo di presidio del territorio e del mondo agrario, per poi essere bruciato nelle piazze e allontanato… Torna nella terra con le sue ceneri, ha terminato il suo compito e il suo soccorso. Dopo la vita nei campi, torna quindi nel regno dei morti, che solo la cultura popolare può interpretare in questa metamorfosi, e infine cogliere il senso di una permanenza allegorica stretta intorno ai miti culturali celati di San Demetrio né Vestini.

Le immagini, nella loro lunga sequenza quasi filmica, documentano, sotto il profilo etnofotografico, la complessità delle fasi allestitive dello spaventapasseri.