Testo e fotografia Vincenzo Battista.

La foce del Fiume Sangro, i miti che si trascina con le acque: sfociano nell’ Adriatico. L’acqua lustrale alla foce con i suoi vortici e mulinelli ancestrali modifica il suo flusso nella notte del 24 giugno (solstizio d’estate) e, all’alba, si ingrazia la divinità della foce che osserva nascosta tra la vegetazione. Gli uomini, narra una leggenda, hanno costruito i palchi in legno sul mare: i trabocchi, sui quali hanno portato i doni e i cibi per consacrare, purificare l’azione magica della divinità che attraverserà il pontile in legno per raggiungere i trabocchi, affacciarsi sulla piattaforma e pacificare le onde del mare con l’impeto del fiume Sangro, alla foce appunto, nel loro incontro…