Testo e fotografia Vincenzo Battista.

Con una forma ad ellisse di circa tre chilometri per una larghezza di ottocento metri, i “Prati del Sirente” costituiscono la quota di appoggio orografica del massiccio del Sirente. L’ altopiano è attraversato dalle mulattiere che si inoltrano dal passo di Foria, Chiusa della Madonna, Sacco Sirente, valle di Fundoli, valle dell’Anatella e valle Paparesca. La parete dolomitica del Sirente con le “cime dentate”, in continua erosione, è solcata da canaloni, incisioni, presenta in alcuni tratti pareti inclinate, e poi cenge, picchi, pilastri con terrazze di roccia levigata, pinnacoli, guglie che con le escursioni termiche e le correnti in quelle quote, e poi il ghiaccio e gli innevamenti fono alla primavera inoltrata, determinano il distaccamento di massi, blocchi di pietra e materiale detritico nelle forre e nei dirupi (tagliano e incidono l’intero versante del massiccio a Nord- Est) che scendono e precipitano fino a lambire la fascia boschiva del faggio.