Muto testimone del giorno e della notte. La storia del fantoccio che si anima e parla al paesaggio…

Testo e fotografia Vincenzo Battista.

Una fetta di patata tagliata la bocca, una carota il naso, due bottoni gli occhi. La testa un panno di cotone: all’interno paglia per dare la forma e modellarla. Le mani. Cuciono, tagliano, compongono il volto del fantoccio dei campi, muto testimone del giorno e della notte: la sua solitudine, i suoi pensieri nel paesaggio, il suo senso poiché ha un’anima, ceramente uno spiriro, sicuramente a lui è stato demandato un desiderio…