Testo e fotografia di Vincenzo Battista.
“…Gira intorno un fiume, il Tirino che scorre con lieve onde per prati rugiadosi/ argenteo, con nitide onde/ e con gorghi non profondi allineando, O Silvano, cipressi/ teneri fin dalla radice, sii qui presente, a me sentamente / favorevole, e porta il nome giacché ti ho consacrato/ per i tuoi meriti simulacro ed ara. Qui li ho posti a protezione dei padroni/ sii perciò nume tutelare mio/ e favorevole alle mie proprietà, pregando e portanto/ ai miei vita benigna ed onori. Mentre io porgo a te queste mie preghiere…”. Nella campagna di Capestrano, in località Frattali, fu rinvenuta all’inizio del 1800 una colonna di travertino, a mezzo miglio dalla sorgente del Tirino, recante una iscrizione latina (datata 56 a. C.) che ricorda il dio Silvano e parla del Tirino.
Tirino e Tritano voce greca che significa triplice sorgente o fiume avente tre capi, è alimentato da tre sorgenti principali: Capo d’Acqua, Lago di Capestrano e Presciano. Vitruvio (80 a.C. circa – dopo il 15 a.C. circa) lo chiamò Trite, ossia il terzo suono musicale e Plinio (Como, 23 a.C. – Stabiae, 79 d.C.) Trithale, un’erba così denominata perché fiorisce tre volte l’anno.
“Il Tirino , secondo Agostinoni ( Altipiani d’Abruzzo, anno1912), d’ineguale larghezza, da tre a cinque canne, e varia pure ne è la profondità sui trenta e più palmi, ond’è che con barchette quivi eseguivasi la pesca delle squisite talora grandi e non di rado grandissime trote”.
La mancanza di fenomeni di incremento demografico ed edilizio rende l’area ancora omogenea con poche variazioni delle condizioni naturali e paesaggistiche.
Note.
La mappa cartografica (anno 1821), del territorio di Capestrano, evidenzia una parte del tracciato relativo al Regio Tratturo. Per gentile concessione, archivio privato Stefano Mazzetta – L’Aquila.
Il volume “la Civiltà del territorio”, Carsa edizioni.