Testo e fotografia Vincenzo Battista.

Villa Torlonia nel 1661 tenuta agricola con statue marmoree e distese di prati. Da Benedetto Panphili messa in vendita. Nel 1797 diviene proprietà di Giovanni Torlonia. Ha una parte rurale in quell’epoca con le carciofaie, frutteti, orti. I Torlonia, Marino, originario di Marat in Francia, nella metà del ‘700 è a Roma. Con le sue attività commerciali accumula importanti ricchezze e guadagni. Il figlio Giovanni fonda il Banco Torlonia, ed è intermediario tra il papato e la Francia. Ottiene il titolo di marchese da Pio VI. La trasformazione della villa ad opera dell’architetto Valadier tra il 1802 e il 1806. Modifica il palazzo, crea le scuderie e gli edifici minori, il parco e i viali alberati con fontane e sculture. Il giardino è all’inglese, gli obelischi svettano sui prati. Alessandro Torlonia vede trasformare la iniziale residenza come oggi ci appare con un gusto eclettico, monumentale e il contributo di numerosi artisti chiamati a realizzare i fastosi e decorativi elementi celebrativi dell’alta aristocrazia della famiglia Torlonia. Il lusso e il luogo sfarzoso, a tratti opulento dentro un regime vicino al gusto barocco. Dal 1925 al 1943 diviene residenza della famiglia Mussolini . Dal 1944 al 1947 comando militare anglo- americano. Gli ingressi, il caffeaus, rovine di templi, l’anfiteatro, il muro di cinta, i propilei, il loggiato e le paraste dell’ingresso. Il palazzo. Il loggiato, la lunetta, stucchi, il tablino, il pronao, il frontone, logge e paraste, le decorazioni grottesche, la stanza a Berceau, gli stucchi, i cicli pittorici, le architetture dipinte, il piano nobile. Gli obelischi, il plinio, gli astragali. Il casino con il protiro e il peristilio. La vecchia scuderia con la loggia e il prospetto in un viale della villa, il bugnato e gli stucchi. La limonaia, i paramenti. Il villino medioevale con l’altana e la Fenice che risorge, i giardini all’inglese. Il teatro con paraste e stucchi, le colonne onorarie. Il villino rosso. La grotta. La serra e la torre moresca con il frontone e il cufico – tamureo. Il campo da torneo. La casina delle Civette. La bow window, il boiserie, stucchi e gusto liberty. Il tempio di Saturno, il ninfeo, pronao, frontone, timpano, acroteri, stucchi e la tribuna con frontone. I falsi ruderi, l’ambulacro il caffeaus, il ninfeo. La grande manifattura artistica delle vetrate, con decorazioni dell’arte liberty, tagli di vetro assembrati con elementi floreali, allegorici, rituali e decorativi di Murano, tenuti da fili di piombo nelle giunture. Il parco.