Tutti i ragazzi del Professore.

Testo di Vincenzo Battista.

Si sono dati appuntamento, lo aspettano. La biblioteca vivente in cammino, manterrà lo stesso passo, ritmico, da porta Leone a via Castello e poi per via Garibaldi, senza cedere, leggermente curvo, ma non per il peso degli anni, getterà forse un’occhiata in fondo a quella via, l’angolo di via Cascina, le vecchie case Gentileschi, dove alla dieci di sera, di un mercoledì del 25 novembre 1931 è nato a ” L’Aquila degli anni quaranta, dell’ultimo fascismo tronfio ed esibizionista – ha scritto – della società cittadina conformista e reazionaria che vi si accomodava a meraviglia…”. Dai portici del liceo sale infine la rampa ottocentesca, saluta con un cenno della mano il personale all’ingresso ed entra nella sala abruzzesistica, “l’altra biblioteca”, l’altro atomo, dove intorno ai tavoli gli studenti universitari aspettano il Professore. Lì avviene la reazione. I due atomi in contatto, esattamente come hanno sperato i ragazzi: l’esplosione ha luogo, la reazione, le due sostanze del sapere si fondono, e basta guardarli quei giovani, magari un po’ emozionati, discutere con il Professore per comprenderli, mentre chiedono di acquisire fonti storiche su un esame, magari per una tesi di laurea, un consiglio, fosse solo una semplice indicazione bibliografica. Il professore Raffaele Colapietra uno dei principali storici della seconda metà del Novecento in Italia – ha scritto di lui Enzo Firmani -, uno studioso che ha rappresentato da solo anche la storiografia abruzzese, uno scrigno di scienza, un pozzo del sapere, sembra il Blaue Reiter, il dipinto ” Cavaliere azzurro” di Wassily Kandinskij ,” il solitario” in corsa, in slancio per conoscere uno spazio esteso, ma che è quello dell’anima, si muove intorno ai tavoli, paziente ascolta, riesce persino a dare agli impiegati della biblioteca “S. Tommasi” la collocazione dei libri negli scaffali per prenderli senza ricorrere al catalogo, discute, e i ragazzi lo sanno quanto preziose e inestimabili possano essere le sue indicazioni per superare un esame e forse anche solo per esibire all’università una particolare credenziale : ” Mi ha aiutato il professor Colapietra…”. Nel Centro culturale polifunzionale ” S. Maria di Collemaggio” della Provincia di L’Aquila si è tenuta la manifestazione della donazione da parte del prof. Colapietra alla biblioteca ” S. Tommasi” di oltre 5000 volumi, 1300 opuscoli e 106 periodici inventariati e subito consultabili: un patrimonio. “La donazione, atto simbolico ma anche stato di salute della biblioteca e della sua credibilità; intima ragione – ha detto nel presentare il fondo Franco Mercurio – mossa da sentimenti, emozioni. La biblioteca è la memoria e specchio della città”.  E chi c’era, ha potuto vedere un inedito Raffaele Colapietra, visibilmente commosso,”Io devo ringraziarvi – ha detto – sentimentalmente siete voi i destinatari, io mi sento aquilano, sono fiero, sono orgoglioso, non lo faccio mai… Voi siete con me, 50 anni di lavoro sono vostri, sono per voi. No “L’Aquila bella me” – ha concluso con un invito a ripensarla e ridisegnarla – ma L’Aquila bella nostra”. E con questo evento, la “nuova Provincia” riparte, dopo tanti anni, e non poteva iniziare che dai lui, dal Professore.

 

Il salone della biblioteca provinciale “S. Tommasi”, intitolata al famoso medico, scienziato e patriota del Risorgimento italiano, al quale il professore Raffaele Colapietra dedica l’ultimo volume ” Per una biografia di Salvatore Tommasi “, edito a cura della Deputazione Abruzzese di Storia Patria.