Testo e fotografia di Vincenzo Battista.

Alla ricerca di un paesaggio ideale. ” Tutti quelli che con lopere loro hando trovate cose utili a lhomo, sondo stati degni di laude. Et maxime quelli che con la intentione loro hando supplito dove la natura ha mancato”. E allora l’uomo, dunque, ha supplito, ha forse rimediato, ha sopperito in questo ” Paese assai montuoso et aspro, d’inverno così horrido – come lo descrive nel 1576 D’Anania nella sua ” Cosmologia” – per la tanta neve e ghiacci, come fosse terra di Germania” -, brano eloquente, tetro messaggio dai consegnare ai viaggiatori sulla Via degli Abruzzi, sintesi ideale per comprendere i luoghi aspri ” dell’Appennino di Mezzo”, dove ” lhomo” ne è stato il “monumento”, per eccellenza, senza lamento o sdegno; dove ” lhomo” si è battuto contro una natura ostile, difficile e se avversa, rimediava con la benedizione degli eremiti, che dalla corona innevata delle montagne, tutelavano il paesaggio dei beni culturali e dell’uomo; al limite della sopravvivenza, “lhomo” ha provato a diventare egli stesso riformatore di un’idea che si era aperta un varco ed è diventata forma, pietra su pietra, leggendaria città, e borghi, ville e paesi, di confine, da cui dobbiamo sempre ripartire per comprendere il nostro tempo. Un aspetto poco noto è il paesaggio, in quell’estensione del concetto di bene culturale che va dagli oggetti d’interesse storico artistico alle pratiche umane, le più svariate, ma sempre portatrici di significati storici, che si spingono e si definiscono oltre la tutela di un dipinto o di un sito archeologico, fino all’idea che finalmente esiste un paesaggio, patrimonio da tutelare e da difendere. Il paesaggio quindi, visivo e formale, anche se questa attribuzione di bene culturale in Italia e nella regione Abruzzo, in particolare nelle aree interne appenniniche resta debole, a volte marginale, sui generis, una sorta di omologazione, di uno status non ancora del tutto riconosciuto, poiché quasi esclusivamente riconducibile alla categoria di oggetti, forme, manufatti d’arte, monumenti e siti storicizzati.

 

QUADRANTE GEOGRAFICO : IL VELINO E IL FUCINO. Etnofotografia

 

Foto aera. La linea geologica di crinale della valle Majelama, risale sul Velino trivettale:  Cafornia, Velino e Sevìce

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Aerea. La forma geologica della valle Majelama, allungata, si piega fino alle quote più basse, creata dall’antica azione erosiva del ghiacciaio

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Aerea. Il massiccio del Velino con  le tre vette del Cafornia, Velino e Sevìce e l’erosione dei circhi glaciali. Al centro, la valle Majelama

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Aerea. Il monte Velino, il borgo di Forme e il monte Magnola

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Aerea. Il trivettale massiccio del Velino con la valle Majelama e l’area pedemontana agricola

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Aerea. I canaloni incidono i fianchi del massiccio del Velino

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Aerea. Monte Serra, Celano e  Piana del Fucino

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Aerea. La Val d’Arano e le Gole di Celano. Sullo sfondo il Fucino

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Aerea. Monte Serra, sovrasta il borgo storico di Celano e la Piana del Fucino. Sullo sfondo, le montagne del Parco Nazionale d’Abruzzo L. e M.

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Il Velino

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Le propaggini meridionali delle montagne del Velino

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Il Velino

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Il Velino

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Le propaggini  delle montagne del Velino

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Aerea. Celano e borgo insediativo del castello, sul rilievo

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Aerea. La città di Avezzano

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Aerea. Avezzano e il parco Torlonia con la residenza storica

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Aerea. Avezzano, i nuovi insediamenti urbani

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Il paesaggio dei campi del Fucino

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Aerea. L’area industriale, Avezzano e il Velino

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Aerea. la coltivazione delle vaste aree agricole

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Aerea. Il Fucino e il Velino

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Aerea. I campi e le coltivazioni estensive, intercalati dalle abitazioni rurali

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Un invaso, antica memoria del lago del Fucino

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Gli edifici storici del Fucino utilizzati per le coltivazioni. Sullo sfondo il Velino

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Aerea. I campi e la raccolta degli ortaggi nel Fucino

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QUADRANTE GEOGRAFICO : LA MAIELLA, LA VALLE PELIGNA E I SUOI BORGHI. Etnofotografia

 

Il massiccio della Maiella

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Pacentro

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Il castello Caldora e il borgo di Pacentro

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Il castello Caldora alla sommità dell’abitato

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Pacentro

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La Maiella

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Cansano

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Campo di Giovev-29

 

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QUADRANTE GEOGRAFICO : IL MASSICCIO DEL SIRENTE E IL SUO PAESAGGIO. Etnofotografia

 

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