Testo e fotografia Vincenzo Battista.

Il “Codacchio” rilevante impianto urbanistico, un rione del borgo antico alle estremità del paese di case – mura di Secinaro. La via “sotto le mura” segna il confine meridionale e configura e perimetra l’intero agglomerato urbano caratterizzato dalle case – torri alte anche quattro piani. Al piano terra la stalla scavata successivamente nella roccia con lunghi budelli che entrano nella montagna. Nella stalla asini, buoi e animali minori: pecore, capre, maiali ( il porcile armato e recintato con un muretto all’interno della grotta). Nelle grotte, con le anse, il foraggio per gli animali. Il piano superiore adibito a cucina, e sopra le camere per la famiglia. Nelle case vivevano fino a 11 unità abitative dello stesso nucleo. La grotta della famiglia di Bernabei Erminio ( 1800 ca. ), ricorda Vittorio Bernabei, non fu scavata da Erminio, ma nell’ereditarla, la cavità, racconta ancor oggi, era stata già realizzata già dai suoi antenati. La temperatura della grotta è sempre costante sia d’estate che d’inverno, intorno ai 16 -18 gradi. Nella pareti calcaree i chiodi per appendere i lumi a petrolio e le nicchie aperte con il piccone ricavate nel calcare per poggiare gli oggetti della cultura contadina.

Un particolare ringraziamento a Luigino Barbati.