Testo e fotografia Vincenzo Battista.

Un disegno di un bambino, le frasi, i fiori le impronte davanti l’ara di Giulio Cesare.

Dopo i saccheggi perpetuati nel corso dei secoli non resta nulla del tempio corinzio, dell’altare circolare, la cella e la statua che lo rappresentava con sopra la sua testa una stella (le immagini monetali), la stessa anche sul frontone del tempio, poi le 6 colonne a forma di emiciclo. Resta invece, visibile, del sito religioso, un avanzo dell’opera cementizia del podio e un muro di tufo che veniva ricoperto di preziosi marmi. Nulla più! L’edificio aveva due lati lunghi e su quello posteriore retto da un portico : “Porticus Iulia“, e tre tribune oratorie del Foro. Sul lato maggiore i rostri delle navi appartenute alla flotta di Antonio e Cleopatra, catturate nella battaglia di Azio nel 31 a.C. Questo dunque è il luogo dove fu cremato il Divo Giulio, Padre della Patria, ossia Giulio Cesare. Fu ucciso nella Curia di Pompeo, e trasportato il corpo proprio qui nel Foro Romano. In una pira di fuoco e fiamme sacralizzato per l’eternità. Il rogo della notte, i bagliori, l’ara, il popolo che assiste. Oggi. La memoria e il sito di Giulio Cesare con i fiori lasciati, le monete, i biglietti con le frasi, i disegni che lo rappresentano…