Testo e fotografia Vincenzo Battista.

Duomo dei santi Pietro e Donato, la cattedrale è ubicata alla sommità di Arezzo su un colle dove sorgeva l’acropoli cittadina. La facciata è del 1901, che ha sostituito quella precedente in stile neogotico. L’interno è a tre navate sostenute da pilastri rettangolari. I tre portali strombati e decorati con una lunetta scolpita in bassorilievo. Quello centrale presenta una ghimberta sormontata da tre statue. Il fianco della cattedrale conserva la struttura trecentesca in un paramento di blocchi di arenaria. Le lunette e il portale del fianco destro sono del 1330 e il 1340 in arenaria su un arco a tutto sesto. La torre del campanile a pianta esagonale è del XX secolo. L’interno della cattedrale a tre navate e ognuna in sei campate con volte a crociera. La navata centrale è illuminata da rosoni circolari. Il rosone della facciata è del 1518, raffigura la Pentecoste. La navata centrale termina con un grande abside poligonale costruito nel XIII secolo con tre alte bifore chiuse da vetrate policrome. Nella navata sinistra i rilievi della scuola di Donatello, l’organo rinascimentale, la cantoria in pietra serena è la prima opera del giovane ventitreenne Giorgio Vasari. Il cenotafio del 1330, “La Maddalena” di Piero della Francesca e a fianco il detto monumento. La parete fondale della navata presenta affreschi di santi realizzati nel 1516. Nel braccio del transetto le terrecotte invetriate della bottega di Andrea della Robbia. Al braccio sinistro del transetto una terracotta invece di Andrea della Robbia. Nella seconda campata della navata sinistra si accede alla cappella della Madonna del Conforto in stile neogotico. La pala dell’altare del Duomo d’Arezzo, di grande raffinatezza, assomiglia più ad una scultura in marmo bianco. L’opera risale alla seconda metà del Trecento: uno straordinario esempio di gotico realizzato nell’ambito aretino fiorentino.