Testo e fotografia Vincenzo Battista.

Da Gioia del Marsi, nell’estremo lembo meridionale del Fucino, la compagnia religiosa a piedi in pellegrinaggio nel santuario della Madonna della Libera a Pratola Peligna. La comunità ha attraversato Venere dei Marsi, Pescina, Forca Caruso, Goriano Sicoli e Raiano per giungere al santuario. Sono accolti, entrano nella chiesa, si inginocchiano e proseguono così fino all’altare maggiore dove baciano la pietra miracolosa. 35 chilometri in cammino, circa 12 ore con pause e preghiere, superano il valico di Forca Caruso ( la quota più alta che separa gli ambiti geografici del Fucino e della Conca Peligna) e scendono appunto nella Conca Peligna. Lo stendardo di appartenenza della confraternita è mostrato nel lungo percorso devozionale. Gioia dei Marsi è legata a Pratola Peligna da accadimenti prodigiosi, miracoli, eventi degli inizi del ‘900. Il cammino è il voto professato, una prova penitenziale fino al santuario della Madonna della Libera.