Testo e fotografia di Vincenzo Battista.

Lo ha vegliato per tutta la notte, e la mattina presto, quando siamo passati in quell’area, la cavalla non ci pensava affatto ad allontanarsi dal puledro, nemmeno quando ci siamo avvicinati: scalciava, nervosa, girava su sé stessa; poi siamo andati via, ma lei, è rimasta, con dietro la mandria di cavalli che ogni tanto gettava uno sguardo sulla scena, sullo spettacolo che si era aperto nella località ” L’Acqua di San Franco”, Gran Sasso d’Italia. La montagna esprime anche questo: la natura che si riprende quello che ha contribuito a fare, tra le gobbe erbose, i gruppi rocciosi, l’acqua e le edicole sacre(raccontano ancora le gesta del santo eremita medioevale Franco, associato ai pellegrini, agli animali, all’allevamento). Una scena che segna, anche in quel modo, i caratteri della montagna, il suo tempo, la sua quotidianità, immutata.

 

Le mandrie stazionano i versanti di Monte San Franco.I puledri e vitelli sono tenuti al centro dei branchi nell’ avanzamento sui pendii della montagna. I lupi sono sempre in agguato.

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