Professori e studenti del Medioevo.

Testo e fotografia di Vincenzo Battista.

Il quattrocentesco palazzo Ghisilardi, sede del Museo civico medievale di Bologna.

Le opere scolpite costituiscono la testimonianze della vita medievale bolognese. Nel medioevo, le maggiori città universitarie d’Italia, dedicano i monumenti funebri scolpiti, i sepolcri, ai dottori dello studio nell’atto di impartire le lezioni al corpo degli studenti riuniti. Il docente in cattedra, I ragazzi mentre scrivono con lo stilo e la penna d’oca sulla pergamena seduti nello scriptorium, parlano tra loro e si girano dal banco, qualcuno si addormenta poggiando la testa sui libri, altri indicano il rigo del testo durante la lezione: straordinario naturalismo dalla precisa restituzione psicologica dei personaggi, dai toni fortemente espressivi, per quel periodo della scultura, che conserva tracce del colore originale che rivestiva la pietra.

I dottori si riuniscono, parlano tra loro, definiscono i programmi di studio, elaborano i saperi da somministrare ai giovani studenti, rampolli dell’alta società, in una sorta di collegio dei docenti o consiglio di classe.

Le fonti, gli autori delle sculture, i dottori.
Roso da Palma, prima metà del secolo XIV – pietra d’Istria, sepolcro di Pietro Cerniti. Scultore bolognese, sepolcro di Bonandrea de’ Bonandrei, anno 1333. Bettino da Bologna, prima metà del XIV secolo, sepolcro di Bonifacio Galluzzi. Bottega di Agostino di Giovanni e Agnolo Ventura, Siena o Bologna, prima metà del XIV secolo , sepolcro di Matteo Gandoni in pietra calcarea.