Il profumo del pane cerimoniale.

Testo e fotografia di Vincenzo Battista.

Quando qualcuno bussa alla porta, il sei dicembre, puoi trovarti davanti i “Messaggeri di Santo Nicola”, raccontano nel centro di Capitignano, nell’Alto Aterno e nelle sue numerose frazioni. I Messaggeri di San Nicola, i bambini con le bisacce dietro le spalle, cercano le “cacchiette”, il pane cerimoniale, il pane propiziatorio preparato la notte prima nei forni del paese, il pane della tradizione, quell’elemosina data attraverso i giovani – narrano – alle anime dei morti che camminano nelle campagne in attesa di essere soddisfatte. Un rituale arcaico dal significato simbolico questo, che guarda il paesaggio, nella convinzione che lì, nella natura e nell’ambiente del territorio, vada nutrita la difesa spirituale dei campi e dei raccolti attraverso il pane appunto: un lascito antico degli anziani, un testamento, un appuntamento calendariale affidato all’infanzia, mediatrice di purezza e innocenza, l’unica in grado di tutelare simbolicamente la comunità locale.

Immagini del borgo di Capitignano (Aq).