Testo e fotografia Vincenzo Battista.

La centrale termoelettrica Montemartini è stata concepita nel 1909 a Roma (fu inaugurata nel 1912). Area museale di archeologia industriale per la produzione di energia elettrica, primo impianto pubblico della capitale un tempo, a seguito del restauro conservativo ospita oggi l’allestimento permanente in un dialogo tra opere d’arte del mondo romano e progresso tecnologico di inizi Novecento. Turbine a vapore, caldaie, motori diesel, linee di tubazioni, sala macchine, laboratori e magazzini convivono con le opere d’arte romane: sculture, mosaici, ricostruzioni dei templi. Le divinità romane in pietra, i busti degli imperatori, i miti e le allegorie del mondo antico dialogano nell’allestimento museale con i metalli, il ferro e le tecnologie del ‘900. Dopo gli scavi archeologici alla fine del XIX e fino agli anni ‘30 del Novecento, i reperti archeologici emersi, una parte, rappresentano lo sviluppo e gli stili della scultura monumentale delle città: da Roma repubblicana fino al IV secolo d. C. I trionfi di Roma, le campagne militari, la sfera funeraria, i gruppi statuari, i sarcofagi, i corredi e i busti in pietra e marmo, ancora da interpretare, dei patrizi romani. Una sezione è dedicata la treno di Pio IX, tre vetture risalenti al 1858.